La parola emozione significa “muovere verso” ovvero una spinta all’azione. L’essere umano vive di emozioni perché è in continuo movimento e le emozioni non devono essere divise in buone o cattive perché ognuna di esse ha il suo naturale senso di esistere.
L’ansia per tanto fa parte della vita e non esiste persona che non l’abbia provata almeno una volta in una forma passeggera. Essa permette l’attivazione dell’organismo in situazioni che richiedono di essere particolarmente attenti, pronti e decisi. Livelli moderati di ansia sono molto utili per migliorare le prestazioni in qualsiasi ambito come a scuola, nel lavoro o nella vita personale.
La differenza tra un normale stato d’ansia e un disturbo d’ansia sta dunque nel livello di intensità e di persistenza dell’emozione stessa. Provare un’ansia normale è come essere su un battello che imbarca acqua in uno stagno fondo un metro e mezzo: è una situazione spiacevole e indesiderabile ma tollerabile. Il disagio del disturbo d’ansia invece è come essere sul Titanic dopo la collisione con un iceberg: è intenso, carico di emozioni , pensieri e comportamenti estremi. I suoi effetti possono essere paralizzanti e durare anche per molti anni.
Fatta questa distinzione è importante sapere che, in presenza di un disturbo d’ansia, sono importanti dei consigli di gestione dell’emozione stessa ma non sono sufficienti ed è necessario un intervento psicoterapeutico specifico. Negli altri casi invece anche solo alcuni accorgimenti possono essere molto utili.
Ecco alcune modalità per gestire l’ansia
- Innanzitutto abbandona l’idea di dover combattere l’ansia. Accettare le proprie debolezze è un passo fondamentale per togliere forza all’ansia stessa. Essa infatti si sviluppa in seguito a pensieri del tipo: “devo essere perfetto”, “non devo sbagliare”, “se sbaglio sarò rifiutato”, “devo fare tutto il possibile per…”, “che cosa succederebbe se…”, ecc
Abbandona dunque il modello di persona che ti è stato costruito attorno e impara ad accettarti con i tuoi pregi e anche con i tuoi limiti. Va da sé che in questo caso la tensione cala immediatamente.
La nostra psiche si ribella a quell’Io troppo rigido che non ci permette più di esprimerci come dovremo ma chiede la perfezione. L’ansia ci dice proprio questo attraverso il corpo. Ciò non significa lasciare perdere o disinteressarsi, significa invece dare quello che si è in grado di dare in quel momento senza colpevolizzarsi troppo. Quante volte arriva l’ansia perché le altre persone, ad esempio i genitori, hanno delle aspettative che magari non corrispondono ai reali bisogni del figlio? Ci sia aspetta un figlio in carriera e quant’altro per sopperire ai propri bisogni insoddisfatti mettendo da parte i veri bisogni del figlio stesso che, per soddisfare quelli dei genitori, potrebbe sviluppare uno stato ansioso; oppure si hanno alte aspettative in ambiti in cui una persona è meno portata per cui, la naturale conseguenza, sarà quella del fallimento e dell’ansia che ne seguirà.
- Ricordati che l’ansia non ha mai fatto morire nessuno, è solo fastidiosa
Se ti preoccupi di poter avere delle gravi conseguenze perché provi ansia o hai un attacco di panico sappi che non morirai, non avrai un’infarto, né un ictus, non diventerai cieco, non sverrai, non diventerai pazzo.
Ci sono dei luoghi comuni che invece spingono le persone a credere a tutto ciò. L’ansia è un ‘emozione che fa aumentare la pressione del sangue e produce adrenalina per preparare il corpo ad affrontare il “pericolo”. Questa è una modalità atavica che ha permesso ai nostri antenati di sopravvivere in condizioni di diffcoltà e pericolo. Se ciò danneggiasse il corpo come avrebbe potuto l’uomo sopravvivere per tanti anni? Diversa è la situazione in cui l’ansia è costantemente presente tanto da creare una situazione di stress importante, in questo caso è fondamentale un supporto psicoterapeutico e, a volte, anche farmacologico.
- Fai attenzione ala respirazione
Quando si è in ansia la respirazione aumenta e diventa più veloce anche se non te ne accorgi, ciò farà aumentare l’ansia stessa. Un utile esercizio da mettere in pratica per regolare la respirazione si chiama “tecnica della respirazione diaframmatica. Sarebbe preferibile esercitarsi in un momento in cui non si è in ansia, in modo tale da conoscere già la procedura al momento del bisogno.
La procedura è la seguente:
- Sdraiati supino e metti una mano nella pancia
- Respira con il naso contando lentamente fino a 5 (puoi aiutarti contando 1001, 1002, 1003, 1004, 1005).
- Fai in modo che l’aria inspirata non si fermi a livello toracico ma arrivi alla pancia, lo senti perché la pancia si alza
- Trattieni il respiro contando fino a 3
- Espira con la bocca contando lentamente di nuovo fino a 5 e spingendo un po’ la schiena verso il basso e dicendoti “mi rilasso, lascio andare l’ansia”
- Ripeti questo esercizio per alcuni minuti anche più volte al giorno in modo tale che, quando davvero sei in ansia, sia più facile. Potrebbe essere che nel momento del bisogno tu non ti possa sdraiare, dunque, conoscere la procedura ti aiuta a fare questa respirazione anche se sei al lavoro, in macchina, ecc.
- Se ti può aiutare usa l’immaginazione. Quando inspiri puoi immaginare un’onda che sale (l’onda dell’ansia) e quando espiri puoi immaginare l’onda dell’ansia che se ne va via.
Come tutte le tecniche anche questa necessita di esercizio e continuità per poter poi sentirne i benefici.
Ricorda che, se l’ansia è temporanea e passeggera, possono essere molto utili questi consigli ma, se c’è un disturbo d’ansia, essi non sono sufficienti ed è necessario andare più a fondo. L’ansia, come tutte le emozioni, porta sempre il suo messaggio che deve essere decifrato, accolto, compreso nella soggettività di ogni persona. Ognuno di noi è uguale ma diverso e non può esistere una “medicina” che vada bene per tutti allo stesso identico modo.
“Ascoltami, disse l’ansia, più non mi guardi e più pesante diventerò”
Dott.ssa Manuela Ferrara Psicologo-Psicoterapeuta