Problemi di Coppia: Litigare fa bene o male?
Le coppie che litigano si allontanano o si avvicinano?
Ci sono coppie che solo litigando riescono a parlare di qualcosa che non sia “del più e del meno”, coppie che non litigano mai, coppie che litigano poco ma sempre per lo stesso motivo, coppie che litigano in modo “freddo” perché la rabbia viene repressa e altre che invece si infuriano ed esprimono la rabbia con tutta la sua forza.
Il punto importante però, non è tanto la presenza del conflitto, ma la modalità che i rispettivi partner mettono in atto per gestirlo. Ci possono essere conflitti anche gravi che vengono gestiti in modo efficace e portano ad una crescita della coppia stessa e altri più semplici che invece portano all’ allontanamento.
Ogni coppia, anche quella ritenuta più solida, attraversa le sue bufere che possono essere determinate da diversi motivi. I conflitti, come è noto, possono riguardare i figli, i soldi, l’impiego del tempo libero, la cura della casa, i suoceri, gli amici, i comportamenti, ecc.
Ma cos’è la lite e perché si litiga?
La lite è una forma di comunicazione ostile che comprende due aspetti: un aspetto di contenuto e un aspetto di relazione; di solito il primo è più evidente e il secondo invece è più nascosto in quanto è più profondo.
L’aspetto di contenuto è il significato oggettivo delle parole (es: il formaggio non va tagliato come fai tu!) ed arriva alla testa, mentre quello di relazione coincide con il modo in cui trattiamo l’altro e veniamo trattati (alzare la voce, dare ordini, divieti, avere l’ultima parola, offrire consigli, criticare, ecc) ed arriva direttamente al cuore.
La frase “il formaggio non va tagliato come fai tu!” può sembrare un motivo di lite banale se lo si considera dal punto di vista del contenuto ma, se invece lo si considera dal punto di vista della definizione della relazione assume un significato molto diverso, ovvero il messaggio implicito è :” penso di avere il diritto di dare ordini a te!”
L’aspetto di relazione del messaggio è strettamente connesso con il problema dello status, della gerarchia, della superiorità ed inferiorità all’interno della coppia. Tutte le coppie fin dall’inizio della relazione “lavorano” per definire il loro spazio e il loro ruolo all’interno della relazione stessa. Quando la relazione è matura si arriva ad una accordo implicito sui rispettivi ruoli, ma gli eventi di vita portano poi a ridefinire il rapporto continuamente.
Ecco che la crescita personale dei partner, la convivenza o il matrimonio, l’arrivo dei figli, la perdita del lavoro, un cambio di casa, e molte altre variabili prevedibili e imprevedibili, portano la coppia a rivedere continuamente il loro equilibrio e “rimettere in gioco la partita”.
In questo processo ci sono coppie che si fossilizzano sulla lotta per il potere e, litigando in continuazione in modo distruttivo, arrivano ad allontanarsi sempre di più fino a mettere in pericolo la relazione ed altre che invece utilizzano strategie diverse e riescono a trovare un nuovo equilibrio.
Nonostante la loro diversità, tutte le polemiche e le dispute hanno lo stesso meccanismo infernale. In superficie discutiamo per un motivo: il taglio del formaggio, i compiti del figlio, le manie della suocera o il ritardo nel tornare a casa. Ma in profondità affrontiamo tre questioni alla volta.
Una, per imporre la nostra interpretazione dei fatti, un’altra per nascondere i nostri veri sentimenti (delusione, tristezza, vergogna, gelosia, ecc) e un’altra ancora per difendere la nostra immagine.
Certo che più adeguato sarebbe intervenire prima che il conflitto giunga a limite della sopportabilità. Ecco che potrebbe risultare utile cercare di comprendere cosa cambiare nel rapporto per iniziare a farlo funzionare meglio.
Nessuno può costringere un’altra persona a cambiare, né il nostro partner con noi e nemmeno noi con lui, perciò cominciare da se stessi è la prima regola!
Noi stessi siamo il punto di partenza!
Puntare il dito contro un partner che non è collaborativo e aspettare che sia lui/lei a cambiare per primo non è una tecnica efficace.
Se non potete farlo insieme comincia da Te ed esercitarti mettendo in pratica questi suggerimenti:
6 CONSIGLI PER MIGLIORARE IL RAPPORTO DI COPPIA
1. SII CONSAPEVOLE DELLE TUE EMOZIONI E DEI TUOI PENSIERI
- Cosa mi ha fatto arrabbiare? Qual è il vero motivo?
- Che pensieri ho fatto?
- E’ solo rabbia o provo anche altre emozioni?
Se non si è consapevoli delle proprie emozioni e dei propri pensieri difficilmente si potranno esprimere in modo corretto e si rischia di non essere compresi.
2. CHIEDI DI ESSERE ASCOLTATO E PROMETTI DI ASCOLTARE
Ognuno deve poter aver la possibilità di esprimersi sapendo di non essere interrotto. Chiarendo prima questo aspetto (e mantenendo la parola) la tensione diminuisce e si è più disposti ad ascoltare e ad aspettare il proprio turno per esprimersi
3. NON PERDERE DI VISTA L’OBBIETTIVO
Se litigate perché: “Ti sei dimenticato di comprare il formaggio” non cadere in tentazione di rinfacciare altre liti precedenti magari anche di tanti anni fa! Rinfacciare vecchie questioni ti fa perdere di vista l’obbiettivo tanto da non risolvere il problema e dimenticarti perfino come mai avete iniziato a litigare.
Se ti accorgi di stare divagando torna sull’obbiettivo subito e, quando invece è il partner che svia il discorso, riportalo all’obbiettivo con una frase del tipo: “Capisco che anche questo è un problema, ma ora stiamo parlando di…”
4. COMUNICA IN PRIMA PERSONA
Comunicare in prima persona significa usare il pronome IO:
- IO mi sento TRISTE quando tu..
- IO provo RABBIA quando tu…
- IO penso che…
- IO vorrei…
I messaggi in IO permettono di spiegare al partner quali sono i nostri pensieri e sentimenti senza che si senta giudicato, attaccato e responsabile di quello che proviamo. Permettono di evitare che si metta sulla difensiva.
E’ molto diverso dire: “IO mi sento incompresa quando tu…” che dire: “TU sei sempre il solito menefreghista!”
5. SII DISPONIBILE AL COMPROMESSO
Ricordati che: “la ragione ce l’ho un po’ io e un po’ te” e chiediti:
- “In che modo ho contribuito a creare questa lite?”
- “Quanto sono disponibile a negoziare?”
6. NON LAMENTARTI E PROPONI SOLUZIONI
Lamentarsi non produce nessun beneficio, vi fa solo perdere tempo.
Le domande da farsi sono:
- “Quali possibili soluzioni ci sono?”
- “Cosa posso fare per risolvere la questione?”
Cercate quante più soluzioni possibili e poi scegliete insieme quella che può essere ragionevole per entrambe.
Ricordati che più la rabbia è intensa più diminuisce la capacita di pensare, di riflettere e di essere razionali. Se il tuo partner è furioso è preferibile aspettare prima di parlare, potresti dire: “sono disponibile a parlare e ad ascoltarti solo quando ti sarai calmato un po”. Se invece la rabbia appartiene a te potresti dire: “Adesso sono troppo arrabbiata, affronteremo la questione appena mi sarò calmata un attimo”.
Concludendo
Perché la coppia possa funzionare ha bisogno di impegno e di attenzione verso se stessi e verso l’altro. Considera quindi questi suggerimenti come degli esercizi su cui lavorare giorno dopo giorno…come se fosse la “palestra dell’Amore!”
“Non metterti i guantoni da boxe: sarai in grado di controllare i problemi di coppia se ne conosci i meccanismi”