Partiamo dal presupposto che la coppia “perfetta”, sempre sorridente, che non litiga mai ed è sempre felice non esiste. L’esistenza di una tipologia di coppia di questo tipo implicherebbe la negazione e repressione di emozioni assolutamente naturali e umane come la tristezza, la rabbia, la delusione, che, nel corso della vita, ogni persona può provare.
Perfino alle coppie più affiatate capita di discutere, magari anche davanti ai figli.
Ma quali sono le conseguenze di questi comportamenti?
Esse variano in base a diverse variabili, ovvero:
- Alla frequenza e all’intensità delle liti (più frequenti e intense sono le liti e maggiori saranno le conseguenze sui figli)
- Alla gravità della violenza verbale o comportamentale tra i genitori (espressioni verbali forti, minacce, lancio di oggetti, percosse e violenze, rabbia repressa che implica una chiusura della comunicazione anche per diversi giorni e il ritiro in se stessi)
- Alla reazione che si ha successivamente nei confronti dei figli, ai tentativi e modalità di gestire l’accaduto
- Alle reazioni emotive dei coniugi rispetto al problema di coppia (depressione, ansia, ecc)
- All’età del bambino e alla tappa di sviluppo evolutivo da lui raggiunto
- Alla presenza o meno di un supporto sociale (nonni, zii, ecc)
Tanto più il bambino non è in grado di comprendere ciò che accade e le liti sono intense, frequenti, gravi e mal gestite, tante più conseguenze negative ci saranno nello sviluppo della sua personalità.
I bambini amano entrambe i genitori ed hanno bisogno di essere amati da entrambe percependo che, anche mamma e papà, si vogliono bene. E’ la base della fiducia di fondo che accompagnerà il bambino in una crescita sicura e nella scelta di un partner sicuro da adulto.
Se, all’interno della famiglia, si “respira” un’aria di rabbia, di freddezza, di distacco emotivo e di solitudine, è probabile che il bambino, una volta diventato adulto, riproporrà questa modalità di relazione con i partner.
Ciò accade perché tale modalità, anche se poco efficace e dolorosa, è l’unica che conosce bene e gli permetterà di muoversi con sicurezza al suo interno.
I partner presenti, amorevoli, disponibili, ecc risulteranno per lui noiosi in quanto non rispecchieranno lo schema che lui ha appreso in famiglia.
Quando i figli si trovano in una situazione di conflitto tra le due persone più importanti della loro vita possono provare un profondo senso di insicurezza, ansia, senso di impotenza, bassa autostima, tristezza, un profondo senso di incertezza, rabbia, depressione e soprattutto un forte senso di colpa.
I bambini tendono a colmare il senso di incertezza attraverso delle proprie fantasie e saranno portati a pensare:
- La mamma e il papà litigano perché non sono abbastanza bravo
- La mamma e il papà litigano perché sono cattivo
- La mamma e il papà litigano perché non ho fatto i compiti, ecc, ecc
Per i bambini è molto più rassicurante una risposta negativa che una “non risposta” e il buio dell’incertezza.
I più piccoli, che non possiedono ancora una forma di pensiero elaborata, percepiscono comunque a livello emotivo una forte angoscia e, non essendo in grado di trovare delle risposte dentro di sé, rimangono in balia dell’ansia.
I sintomi più frequenti nei bambini che vivono in un ambiente familiare litigioso possono essere:
- Insonnia (spesso determinata dall’ansia di non potersi abbandonare al sonno per il timore di ciò che potrà accadere)
- Disturbi comportamentali (disturbi alimentari, comportamenti aggressivi, ritiro in se stessi, difficoltà scolastiche, autolesionismo, uso di droghe)
- Depressione
- Malattie frequenti
- Regressioni sfinteriche (tornare a fare la pipì addosso o a letto)
- Preoccupazione eccessiva per lo stato di salute dei genitori o di uno dei due (di solito quello che secondo loro appare la vittima della situazione)
Che cosa potete fare?
- Evitate di discutere davanti ai figli
- Se si discute davanti a loro, evitate di fare finta di niente come se nulla fosse accaduto. Questo può generare confusione e caos emotivo, molto meglio ammettere di aver “perso le staffe” e spiegare che anche gli adulti litigano proprio come accade ai bambini. E’ fondamentale rassicurarli spiegando che, anche se si litiga, la mamma e il papà si vogliono sempre bene e vogliono loro sempre bene. Se il bambino è piccolo, e non è in grado ci capire una spiegazione verbale, non crediate che non abbia percepito il clima di tensione. Rassicuratelo parlando dolcemente e prendendolo in braccio.
- Non lasciate i conflitti in sospeso, ma fate la pace, chiedetevi scusa e cercate di ristabilire la sicurezza anche davanti ai figli. I conflitti lasciati in sospeso rimangono “attivi” dentro di voi e, alla prossima lite, è molto probabile che uno dei due ci ritorni sopra, aumentando così il conflitto in corso.
- Dite ai bambini che non è colpa loro.
- Siate pazienti Non state loro addosso solo per calmare il vostro senso di colpa. Quando ne vorranno parlare, lo faranno: lasciamo che i bambini abbiano il tempo di “digerire” l’accaduto. Quando sentiranno tornare un clima disteso si apriranno da soli.
- Evitate di “triangolarli”, ovvero evitate di cercare la loro alleanza contro l’altro genitore e di screditarlo davanti ai loro occhi. Ciò accade spesso, soprattutto nelle coppie molto litigiose o in fase di separazione/divorzio. I bambini che devono decidere con quale genitore schierarsi, vivranno conflitti di lealtà molto intensi, un profondo senso di colpa e di rabbia che può portare allo sviluppo di importanti disturbi psicopatologici. I bambini triangolati spesso possono assumere ruoli diversi da quello di figlio, ovvero il ruolo di confidente del genitore, di consolatore, di genitore del genitore stesso, di partner, di bambino perennemente piccolo, ecc. Perdendo il loro ruolo di figli è comprensibile come possano poi avere grosse difficoltà nello sviluppo di una propria identità e di una propria autonomia.
- Cercate un supporto sociale e/o psicologico I conflitti portano ad una diminuzione delle risorse emotive dei genitori che possono sentire le richieste dei figli come troppo oppressive e difficili. È proprio nei momenti di conflitto, però, che i bambini hanno maggior bisogno di sostegno emotivo.
“Ricordatevi sempre che, anche se la vostra coppia può sciogliersi, la vostra coppia genitoriale rimarrà per sempre e il compito principale è la tutela dei figli”
Dott.ssa Manuela Ferrara – Psicologo e Psicoterapeuta