In questo articolo troverai le risposte alle molte domande che riguardano la figura dello psicologo e che, come te, molte altre persone si pongono.
- A cosa serve lo psicologo e quando bisogna andare?
- Andare dallo psicologo significa che sono pazzo?
- Che differenza c’è tra Psicologo e Psicoterapeuta?
- Dovrò andarci per sempre?
Continuerò con il prossimo articolo con:
- Che cosa devo dire e da dove devo partire?
- Ma cosa succede in seduta?
- Ci sono delle regole da rispettare?
Ti risponderò in modo semplice e chiaro in modo che tu possa sentirti libero di fare le tue scelte in piena consapevolezza.
A COSA SERVE LO PSICOLOGO E QUANDO BISOGNA ANDARE?
Ansia, depressione, rabbia, colpa, vergogna sono emozioni che conosciamo e che, nel corso della vita, abbiamo sperimentato e conosciuto.
Le emozioni comunicano qualcosa agli altri e a noi stessi, ci aiutano a superare le difficoltà e sono anche un segnale che ci avvisa quando c’è un pericolo. Quando la loro intensità e frequenza aumenta, quando l’ansia diventa panico e ci blocca di fronte a semplici azioni quotidiane come andare al supermercato o parlare davanti ad altre persone, quando la tristezza diventa depressione e il futuro sembra non esistere più, quando la vergogna è tale da rendere difficoltoso andare al lavoro o a scuola e ci si chiude in se stessi; allora le emozioni ci stanno dicendo che, probabilmente, abbiamo un disagio psicologico.
In tutti questi casi è fondamentale l’aiuto dello Psicologo il cui compito è quello di aiutarti a capire il messaggio nascosto dietro queste emozioni, a superare il disagio e il malessere permettendoti di riprendere in mano le redini della tua vita.
Si va dallo Psicologo anche nel caso in cui, pur non avendo un disturbo psicologico, si desideri migliorare la propria qualità di vita e le relazioni. Lo Psicologo può aiutarti in questo attraverso dei percorsi sulla comunicazione, sull’autostima, sull’assertività, sulle relazioni di coppia, sulla genitorialità, ecc oppure scegliere un tipo di intervento più mirato in base alle tue necessità e ai tuoi obiettivi. Lo Psicologo, dunque, non si occupa solo della cura del disturbo psichico ma anche della promozione del benessere dell’individuo.
ANDARE DALLO PSICOLOGO VUOL DIRE CHE SONO PAZZO?
La figura dello Psicologo sta notevolmente cambiando in senso positivo e l’attenzione alla salute psicologica, come parte fondamentale del benessere globale della persona, sta assumendo sempre più importanza. L’essere umano è fatto di un corpo e di una psiche ed entrambe possono “ammalarsi” richiedendo le cure del caso.
Andare dallo Psicologo pertanto non vuol dire essere “pazzi”, “diversi” o “strani” ma significa rispettare se stessi, volersi bene e prendersi cura della propria salute mentale che va di pari passo con quella fisica per il benessere globale della persona.
CHE DIFFERENZA C’E’ TRA PSICOLOGO E PSICOTERAPEUTA?
Per una scelta chiara e consapevole del professionista a cui affidarsi è fondamentale sapere che c’è una differenza tra la figura dello Psicologo e quella dello Psicoterapeuta. Sebbene entrambi sono figure professionali orientate alla cura del disagio psichico il percorso formativo e la natura della loro attività professionale è diverso.
Lo Psicologo ha conseguito una Laurea in Psicologia (5 anni) seguita da un anno di tirocinio, ha superato l’Esame di Stato per l’abilitazione professionale e si è iscritto all’Albo professionale dell’Ordine degli Psicologi. Senza l’iscrizione all’Albo non può esercitare la professione di Psicologo.
Lo Psicologo svolge la sua attività professionale in vari ambiti come ad esempio la promozione del benessere psicologico a scuola, nelle aziende, nelle organizzazioni, ecc.
Può utilizzare strumenti di valutazione psicodiagnostici (test di personalità, questionari, colloquio) e fare sostegno psicologico che implica una serie di colloqui con la persona limitati nel tempo (di solito 5 o 6 incontri). Non essendo Psicoterapeuta NON può curare i disturbi psicopatologici (ad esempio: depressione, disturbi da attacchi di panico, disturbo ossessivo-compulsivo, fobie, ipocondria, ecc…) in quanto ciò implica una profonda conoscenza della psicopatologia e di varie tecniche di intervento.
Lo Psicoterapeuta è uno Psicologo abilitato all’esercizio della professione che, successivamente all’abilitazione in Psicologia, ha conseguito anche il diploma di specializzazione (4 anni) in Psicoterapia ed è pertanto abilitato all’esercizio dell’attività di Psicoterapeuta. Lo Psicoterapeuta può occuparsi degli ambiti di intervento dello Psicologo e può anche esercitare la terapia dei disturbi psicopatologici che può comprendere:
Egli utilizza specifiche tecniche terapeutiche di intervento, apprese durante il lungo percorso di specializzazione, che possono variare da professionista a professionista in quanto esistono diverse scuole di Specializzazione ad orientamento diverso.
La Psicoterapia implica una serie di colloqui non limitati nel tempo la cui durata può variare in base al tipo disturbo del paziente, alla sua gravità, alla frequenza, ecc.
E’ un tuo diritto chiedere al professionista al quale ti rivolgi qual è stato il suo percorso professionale. La trasparenza in questo senso permette ad entrambe di iniziare una relazione basata sulla fiducia, aspetto senza il quale, la relazione terapeutica potrebbe soffrirne.
DOVRÒ ANDARCI PER SEMPRE?
La durata del trattamento varia in base al tipo di disturbo, alla sua durata, alla frequenza dei sintomi, alla gravità degli stessi e alle conseguenze che ci possono essere nei vari ambiti di vita della persona (personale, familiare, di coppia, lavorativo, sociale, ecc).
La durata del trattamento non può essere definita con esattezza, c’è una valutazione continua del percorso in base agli obiettivi prefissati e una verifica del raggiungimento totale o parziale degli obiettivi stessi considerando anche tutte le variabili psicologiche ed eventi di vita che si aggiungono durante il trattamento stesso. Per fare un esempio, potrebbe accadere che durante una psicoterapia per un disturbo d’ansia accada che ci sia la rottura di una relazione importante per la persona, aspetto psicologico che può necessitare di mettere tra parentesi il disturbo principale per dare spazio alla sofferenza della rottura del legame. Questi aspetti non sono prevedibili anticipatamente perciò possono determinare un cambiamento sui tempi della terapia stessa.
Il primo colloquio è fondamentale, segna l’inizio di un rapporto di fiducia tra paziente e Psicologo ed è una base fondamentale sulla quale si baserà tutto il percorso terapeutico. Vista la grande importanza di questo incontro non è mia prassi fare il primo colloquio gratuito. Esso consiste nell’inizio di una relazione all’interno della quale il professionista offre le sue specifiche competenze ed uno spazio di ascolto che in quanto tali, la loro non retribuzione, li svalorizza completamente, così come può essere svalutata la sofferenza che porta la persona
I primi tre incontri hanno l’importante funzione di fare una diagnosi del problema, di capire come è nato e perché si sta mantenendo, di dare un senso al malessere, di capire se e quali interventi sono stati fatti dalla persona e come mai non hanno avuto un esito positivo. Viene dunque fatta una prima importante valutazione iniziale raccogliendo tutte le informazioni necessarie per poter poi programmare l’intervento terapeutico più adeguato.
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